lunedì 10 novembre 2008

Sviluppo cronologico del disegno

Ben poche persone sanno che nei bambini siano presenti delle fasi di sviluppo nell'attività del disegno. Il bambino infatti non disegna bambini con teste enormi o case altissime solo perché non sa ancora disegnare "bene", ma dipende semplicemente dalla fase in cui si trova.
Esistono infatti quattro principali fasi che caratterizzano la crescita grafica di un bambino.

  1. Fase degli scarabocchi (24-30 mesi) : verso i 18 mesi il bambino comincia a tracciare da solo i primi segni grafici. in questa fase sembra non esserci intenzionalità interpretativa: il bambino utilizza i colori solo perché è affascinato dalla linea che "miracolosamente2 scaturisce dalla punta del pastello. In questa fase la forma prevalente che il bambino produce è quella circolare che viene spiegata dagli psicologi attraverso due interpretazioni: A- SPIEGAZIONE MORFOLOGICA: la forma circolare deriverebbe dalla specifica morfologia del braccio che si comporta quando si disegna, come un asse attaccato a un fulcro (la spalla) e quindi può tracciare con facilità semicerchi. B- INTERPRETAZIONE NEUROBIOLOGICA: la psicologa Kellogg, basandosi su ricerche ventennali ha osservato che le forme circolari negli scarabocchi cono presenti nei bambini di tutte le culture. questo dipenderebbe dal fatto che l'uomo si è sviluppato, nel corso della sua storia in un ambiente naturale in cui la forma circolare è quella più prevalente ( il sole. la luna, l'albero, le nuvole ecc.). Secondo questa studiosa a causa di questa immersione nella forma circolare si sarebbero sviluppati degli schemi neurologici precisi che potrebbero alla predilezione di questa forma stessa. Il cerchio sarebbe così diventato una configurazione di valore universale, una sorta di archetipo che l'uomo possiede e che manifesta nel disegno senza esserne consapevole. Questa predilezione per la forma circolare viene inoltre confermata anche dall'architettura: gli ambienti circolari risulterebbero più accoglienti e rilassati rispetto agli spazi delineati dagli angoli e spigoli.
  2. Fase del realismo fortuito (30-36 mesi circa) : agli iniziali scarabocchi senza scopo rappresentativo il bambino inizia ad aggiungere un possibile significato che viene però attribuito solo alla fine dell'attività grafica. La rappresentazione ottenuta è quindi casuale, tra gli scarabocchi si può intravedere, ad esempio, una casa, una montagna ecc. e per questo motivo si parla di realismo fortuito ovvero casuale.
  3. Fase del realismo mancato (3-4 anni circa) :in questa fase lo scopo rappresentativo è evidente e viene stabilito non dopo l'esecuzione del disegno ma al suo inizio. Le limitate capacità grafiche del bimbo gli impediscono tuttavia spesso di rappresentare l'oggetto scelto. Per questo motivo si parla di realismo mancato.
  4. Fase degli schemi grafici (4-6 anni) : la fase del realismo mancato lasci insoddisfatto il bambino e mette a rischio la sua autostima in quanto egli non riesce a rappresentare l'oggetto scelto in modo soddisfacente. Questa insoddisfazione viene superata attraverso una strategia: il bambino capisce, a questo punto, che è più utile impossessarsi di alcuni schemi grafici, ovvero modelli che una volta appresi possono essere ripetuti in modo soddisfacente. Tutti i bambini vivono la fase degli schemi grafici che spesso coincidono con lo schema : casa-montagna-sole, "famiglia", "omino testone"ecc. Tra questi schemi ideati liberamente dai bambini, quello più diffuso è l'omino testone. Ogni schema grafico non è tuttavia statico , ma si evolve e si arricchisce di particolare nel corso dello sviluppo. Nel caso dell'omino testone lo sviluppo avviene secondo queste fasi:
    - 3/4 anni: compare lo schema omino testone caratterizzato solo dalla bocca, occhi e arti stilizzati. - 4/5 anni: lo schema si completa progressivamente e si arricchisce del busto, collo, delle stremità e dei particolari. Possono inoltre comparire anche altri elementi come un cane, una casa ecc. ma slegati dall'omino testone. - 5/6 anni: compare un evidente progresso nelle capacità grafiche. In particolare: a- il bambino disegna configurazioni d'insieme, ovvero rappresenti i singoli elementi del disegno non isolati tra loro ma dentro una stessa scena. Questo conferma un importante progresso cognitivo: il concetto di gatto è ad esempio, molto più semplice del concetto di "gatto che gioca con il bambino in un prato in una giornata di sole". b- comparsa dello sfondo: il bambino non disegna solo su due dimensioni ma rappresenta anche ciò che sta dietro, la profondità.

1 commento:

Martina ha detto...

Un disegno non è mai uno scarabocchio o obbrobrio, non è un'attivita svolta solo da "professionisti"...il disegno è la realizzazione della propria anima attraverso materiali concreti. Mi affascina molto il tuo blog...dai un'occhiatina anche al mio e magari dammi anche qualche dritta...in bocca al lupo!